Di grandi novità e cerchi che si chiudono
Se seguite la mia pagina Facebook già l’avrete saputo: verso metà Febbraio mi trasferirò nel Regno Unito. Com’è nato il tutto?
È probabilmente il sogno di una vita intera quello che sto per realizzare: tra una ventina di giorni mi trasferirò in Inghilterra, in una cittadina poco distante da Londra. Cosa aspettarsi, del resto, da una persona che dieci anni fa scelse uno pseudonimo spiccatamente british? Esatto.
In qualche modo credo di aver sempre saputo che se avessi preso un volo con destinazione Gatwick, l’avrei fatto per rimanere. Così, circa una settimana fa, mi sono fatta coraggio e ho acquistato il mio biglietto di sola andata.
Per chi non lo sapesse, una ragazza o un ragazzo alla pari è una persona (in genere tra i 20 e i 30 anni, ma non necessariamente) che viene ospitata da una famiglia e in cambio di vitto, alloggio e una paghetta (che può essere mensile o settimanale) offre il suo aiuto nella gestione della casa e dei più piccoli.
Di come io abbia trovato la mia host family vi parlerò sicuramente in un video o in un articolo dedicato, se vi farà piacere. Vi basti sapere, per ora, che ho iniziato la ricerca effettiva il 14 gennaio e una settimana dopo avevo scelto la mia famiglia tra le circa venticinque che si erano proposte (tra siti di settore e gruppi Facebook dedicati).
A Londra ho diversi amici, tutti assolutamente disponibili ad assistermi e a sostenermi emotivamente e in tutte le questioni burocratiche (ragà, vi si ama follemente, vi preparerò teglie di parmigiana). Londra è la città che ho sempre bramato e mai visitato perché, scherzando, ripetevo sempre ai miei "Se ci andassi so che non vorrei più tornare". Ecco, appunto.
Ho scelto una famiglia poco fuori da Londra perché con la mamma (e con la bimba più grande) c'è stato subito un feeling incredibile. Mi son detta: "Chiara, sul serio, in un'ora tra treno e tube sei a Westminster, scegli lei" e così ho fatto. Lei mi ha subito detto di non voler parlare con altre ragazze, che le ero piaciuta tantissimo a pelle e che aspettava solo un mio sì. Le ho detto, il giovedì, che per la domenica le avrei dato notizie e così è stato. Mi son voluta comunque aprire più strade, ho ricevuto proposte da famiglie residenti in centro, proposte a volte meglio retribuite, ma una volta giunti al colloquio telefonico è scattata la scintilla solo con lei.
So di ragazze che stanno anche per due anni nelle loro host family ma io onestamente sto andando in Inghilterra per cominciare una nuova vita e provare a realizzarmi, cosa che qui ho capito non essere possibile.
Ho comprato dei trolley nuovi per l'occasione (uno enorme e uno per il bagaglio a mano, entrambi rigidi) e, come vi dicevo sopra, ho già comprato il biglietto aereo (peraltro, visti i tempi ristretti, mi è andata pure bene). Volerò con Easyjet e fortuna vuole io qui in Italia abbia l'aeroporto a due passi. Lì la questione sarà più scomoda ma, in tal senso, mi sono già informata sugli spostamenti necessari.
Non sono ancora in piena fase "panico-paura" ma credo che, ad una settimana dalla partenza, l'ansia vera inizierà a farsi sentire.
La mia famiglia mi sostiene, seppur non felice io debba andarmene. Mio padre sin da subito mi ha addirittura detto che avrei dovuto farlo prima perché è un'idea geniale. Mia madre ha già pianto un paio di volte. Mio fratello mi dice che non vede l'ora vada fuori dalle palle. Mia nonna non ci dorme la notte. I miei parenti sono divisi tra "Ma che figata", "Bah, secondo me stai facendo una grossissima cavolata" e "Oggi al telegiornale ho sentito che c'è una cosa che si chiama Brexit, ma ti fidi?". I miei amici più stretti sono in crisi. I miei amici meno stretti si stanno già auto-invitando. Io, dal canto mio, non faccio che pensare che sia la decisione più importante che abbia mai preso in tutta la mia vita e che, vada come vada, sono sicura si rivelerà essere una gran bella esperienza.
Il mio trasferimento in UK, come e perché
Non ho lasciato nulla al caso, ovviamente, né sto partendo allo sbaraglio. Quando ho iniziato a maturare seriamente l’idea di questo trasferimento, ho cercato di capire quali fossero le mie alternative e dopo aver meditato a lungo, ho capito che l’opzione migliore per me era quella di partire come au pair, in italiano ragazza alla pari.Per chi non lo sapesse, una ragazza o un ragazzo alla pari è una persona (in genere tra i 20 e i 30 anni, ma non necessariamente) che viene ospitata da una famiglia e in cambio di vitto, alloggio e una paghetta (che può essere mensile o settimanale) offre il suo aiuto nella gestione della casa e dei più piccoli.
Di come io abbia trovato la mia host family vi parlerò sicuramente in un video o in un articolo dedicato, se vi farà piacere. Vi basti sapere, per ora, che ho iniziato la ricerca effettiva il 14 gennaio e una settimana dopo avevo scelto la mia famiglia tra le circa venticinque che si erano proposte (tra siti di settore e gruppi Facebook dedicati).
Perché il Regno Unito e perché (vicino) Londra
Quando ho iniziato a lavorare a questa idea, mi sono data due alternative, Gran Bretagna e Irlanda, perché l'inglese è l'unica lingua straniera con cui abbia dimestichezza. Non mi sono limitata alla sola Gran Bretagna perché pensavo avrei ricevuto poche proposte, invece quando mi sono resa conto di essere particolarmente richiesta ho iniziato ad essere un po' più "pretenziosa" nei confronti di me stessa.A Londra ho diversi amici, tutti assolutamente disponibili ad assistermi e a sostenermi emotivamente e in tutte le questioni burocratiche (ragà, vi si ama follemente, vi preparerò teglie di parmigiana). Londra è la città che ho sempre bramato e mai visitato perché, scherzando, ripetevo sempre ai miei "Se ci andassi so che non vorrei più tornare". Ecco, appunto.
Ho scelto una famiglia poco fuori da Londra perché con la mamma (e con la bimba più grande) c'è stato subito un feeling incredibile. Mi son detta: "Chiara, sul serio, in un'ora tra treno e tube sei a Westminster, scegli lei" e così ho fatto. Lei mi ha subito detto di non voler parlare con altre ragazze, che le ero piaciuta tantissimo a pelle e che aspettava solo un mio sì. Le ho detto, il giovedì, che per la domenica le avrei dato notizie e così è stato. Mi son voluta comunque aprire più strade, ho ricevuto proposte da famiglie residenti in centro, proposte a volte meglio retribuite, ma una volta giunti al colloquio telefonico è scattata la scintilla solo con lei.
Quali sono i progetti futuri
Attualmente, il piano (che ho condiviso con la mia host mum) è il seguente: lei mi ha detto "The longer, the better" (più stai, meglio è), io però ad occhio e croce credo rimarrò con loro per un minimo di sei mesi e un massimo di dieci, poi inizierò a cercare una camera e un lavoro.So di ragazze che stanno anche per due anni nelle loro host family ma io onestamente sto andando in Inghilterra per cominciare una nuova vita e provare a realizzarmi, cosa che qui ho capito non essere possibile.
Che fine farà il blog?
Il blog continuerà ad esistere ma, credo, in un'altra forma. L'ambito beauty non sarà più il protagonista assoluto (ma questo cambiamento, ormai, lo avevo avviato già con l'inizio dell'autunno) e, a tal riguardo, proprio per via del mio trasferimento ho voluto interrompere le collaborazioni che avevo in atto.Come sto vivendo questa novità
Per il momento sono abbastanza tranquilla. Mi son dovuta attivare per il passaporto (circa 120 euro, che bellezza), domani mi aspetta il dentista (mi son presa tardino, lo ammetto) e giovedì la banca.Ho comprato dei trolley nuovi per l'occasione (uno enorme e uno per il bagaglio a mano, entrambi rigidi) e, come vi dicevo sopra, ho già comprato il biglietto aereo (peraltro, visti i tempi ristretti, mi è andata pure bene). Volerò con Easyjet e fortuna vuole io qui in Italia abbia l'aeroporto a due passi. Lì la questione sarà più scomoda ma, in tal senso, mi sono già informata sugli spostamenti necessari.
Non sono ancora in piena fase "panico-paura" ma credo che, ad una settimana dalla partenza, l'ansia vera inizierà a farsi sentire.
La mia famiglia mi sostiene, seppur non felice io debba andarmene. Mio padre sin da subito mi ha addirittura detto che avrei dovuto farlo prima perché è un'idea geniale. Mia madre ha già pianto un paio di volte. Mio fratello mi dice che non vede l'ora vada fuori dalle palle. Mia nonna non ci dorme la notte. I miei parenti sono divisi tra "Ma che figata", "Bah, secondo me stai facendo una grossissima cavolata" e "Oggi al telegiornale ho sentito che c'è una cosa che si chiama Brexit, ma ti fidi?". I miei amici più stretti sono in crisi. I miei amici meno stretti si stanno già auto-invitando. Io, dal canto mio, non faccio che pensare che sia la decisione più importante che abbia mai preso in tutta la mia vita e che, vada come vada, sono sicura si rivelerà essere una gran bella esperienza.
12 commenti
Sai.. tu sei una delle persone, he son felice di aver conosciuto online...
RispondiEliminaSei una delle persone a cui penso e mi dico " cavolo se avessi avuto la Chiara vicino, qualche spritz insieme lo avremmo fatto"
Sei una delle persone più belle che hanno incrociato il mio cammino... E stranamente penso " cavolo va via la Chiara =( " , anche se in effetti cambia poco se scriverai dall'Australia , dall'Inghilterra o dall'Italia.
So per certo però che sei una di quelle per cui voglio il meglio, nonostante i nostri sguardi non si siano mai incrociati... ma certo si sono incrociate tante chiacchierate e parole...
Per te voglio sorrisi, e spero solo una vita migliore.. Buon viaggio dolcezza :* secondo me hai fatto la scelta giusta... perchè è il tuo cuore che ha scelto!
Grazie per le bellissime parole ❤️
EliminaLondra rimane un mio sogno, prima o poi ci andrò!
RispondiEliminaIn bocca al lupo, sono curiosa di leggere qualcosa a riguardo *_*
Io sono una ex au pair :) sono stata in Svezia per 7 mesi ed è stata un'esperienza bellissima, che non dimenticherò mai. Non ho realizzato "la partenza" e tutto ciò che comportava se non poche settimane prima della mia avventura. Ricordo le reazioni, le opinioni di tutti, le paure dei parenti... Partire mi ha aiutata tanto, ti fa crescere ancora di più se possibile. Ti fa vedere le cose con obiettività, da un'altra prospettiva. Ti fortifica! Sei una ragazza in gamba, so che troverai la tua strada e un lavoro che ti gratificherà :) in bocca al lupo :*
RispondiEliminaGrazie per le parole stupende. Sappi che se inizierò una rubrica in merito, vorrò intervistarti ❤️
EliminaA disposizione <3
Eliminain bocca al lupo ;)
RispondiEliminamallory
Crepi ❤️
EliminaChiara avevo già seguito la questione nel gruppo e non posso far altro che augurarti di cuore che vada tutto per il verso giusto e che sia come ti aspetti <3
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere tanti post riguardo questa esperienza.
Un abbraccio grande grande <3
Grazie mille dolcezza. Ricambio l'abbraccio ❤️
EliminaIn bocca al lupo Chiara! Ti auguro di vivere delle esperienze bellissime che ti facciano crescere e, in generale, ti auguro tutto il meglio possibile!
RispondiEliminaCasino (Betway) Casino & Hotel Map & Floor Plans
RispondiEliminaCasino (Betway) Casino & Hotel is situated in Stoke on Trent 영천 출장마사지 and 제주도 출장샵 is close 속초 출장샵 to University 인천광역 출장샵 College. It is owned by Tipton Trust Limited 의왕 출장안마 and owned
I dati personali rilasciati nei commenti non sono da me conservati, utilizzati per altri scopi e non verranno ceduti a terzi. Leggi la Privacy & Cookie Policy: https://www.clairelouiseoxford.com/p/informativa-privacy-art.html